La scelta dell’uomo vitruviano di Leonardo nasce dalla volontà di non dare una connotazione politica al blog, ma essenzialmente culturale nel senso più ampio del termine: morale, intellettuale, civile e, perchè no, di conoscenza.
Avrei potuto scegliere la bandiera italiana, che probabilmente avrebbe identificato più marcatamente il senso del sito, ma essendo l’intento quello di stimolare una discussione volta a riappropriarci di una dignità che stiamo perdendo come popolo, credo che fosse necessario un simbolo che ci identificasse nel mondo, evitando i soliti stereotipi.
Perché proprio l’uomo vitruviano?
Perché l’uomo vitruviano è la sintesi perfetta di arte, matematica, scultura, disegno, geometria, e che simboleggia la genialità di Leonardo.
Leonardo è l’eccellenza italiana per definizione.
Leonardo è la sintesi perfetta dell’insieme delle qualità degli italiani (per ora i difetti lasciamoli stare …. avremo modo di parlarne): creatività, ingegno, architettura, bellezza, pragmatismo, ecletticismo, scienza, musica, invenzione, scrittura, genio e sregolatezza (nell’accezione positiva).
Inoltre, dopo aver scelto l’uomo vitruviano quale simbolo del mio blog, mi sono reso conto, pur maneggiandolo quotidianamente, che tale opera fu scelta come figura distintiva dell’Italia sulla moneta dell’Euro
Ma parliamo adesso un po’ di questo disegno.
Si chiama vitruviano, perché Leonardo s’ispiro al trattato
dell’architetto Vitruvio dell’antica Roma, De Architectura, che fu un compendio su tale arte e sull’armonia delle proporzioni. Su quest’ultimo punto vi è anche una parte in cui descrive le proporzione del corpo umano.
Infatti, se si osserva il disegno leonardesco, sulla parte superiore egli riporta un passo del tratto di Vitruvio:
“Vetruvio, architetto, mette nella sua opera d’architectura, chelle misure dell’omo sono dalla natura
disstribuite in quessto modo cioè che 4 diti fa 1 palmo, et 4 palmi fa 1 pie, 6 palmi fa un chubito, 4
cubiti fa 1 homo, he 4 chubiti fa 1 passo, he 24 palmi fa 1 homo ecqueste misure son ne’ sua edifiti.
Settu apri tanto le gambe chettu chali da chapo 1/14 di tua altez(z)a e apri e alza tanto le bracia che cholle lunge dita tu tochi la linia della somita del chapo, sappi che ‘l cientro delle stremita delle aperte membra fia il bellicho. Ello spatio chessi truova infralle gambe fia triangolo equilatero” .
Il disegno rappresenta con il quadrato la Terra e con il cerchio l’Universo, e l’uomo è il suo centro ed è in perfetta sintonia.
A prescindere da ciò, la cosa più stupefacente di questo disegno e che Leonardo riesce ad unire i due uomini descritti da Vitruvio: “homo ad quadratum” e dell'”homo ad circulum” con una maestria nel calcolare le proporzioni e nel dimostrate il pensiero di Vitruvio che è impressionante.
Concludo riportando come il sito del Ministero dei Beni Culturali descrive il disegno:
“Il foglio, eseguito a Milano intorno al 1490, rappresenta uno studio di proporzioni del corpo umano inserito nel cerchio e nel quadrato, le figure geometriche ritenute perfette da Platone, disegnate però non concentriche, bensì costruite in relazione tra loro secondo i modi della Sezione Aurea. Così il centro del cerchio coincide sul l’ombelico, e quello del quadrato cade all’altezza dei genitali; come questi indicano l’origine fisica, così l’ombelico rimanda a quella spirituale. Ed è proprio nell’idea geniale di raffigurare contemporaneamente le due potenzialità geometriche, tramite la applicazione di regole matematiche produttrici di un’armonia che sconfina nella musica, che l’artista realizza una rappresentazione armonica, in una sintesi che resta insuperata. La duplice postura della figura umana, inoltre, accentua l’andamento oltremodo cinetico dell’immagine, in un gioco di mutazione continua che, unito al concetto umanistico dell’uomo come specchio dell’universo, ne fa un simbolo di perfezione classica del corpo e della mente, umana e divina, quindi del microcosmo, riflesso del cosmo intero, a misura d’uomo: un valore universale, quindi, che in quanto tale che racchiude in sé un’incancellabile aspirazione al futuro che lo renderà sempre attuale. Non a caso la NASA lo ha scelto quale emblema per il suo programma di esplorazioni spaziali. Stupisce, allora, come il disegno nella critica non abbia ricevuto altro che sporadici commenti, gli storici dell’arte considerandolo piuttosto illustrazione scientifica e gli storici della scienza privo di vero contenuto innovativo.”
L’opera è presso La Gallerie dell’Accademia di Venezia.
Leonardo era italiano!!!