22/09/194 A Cefalonia (isola greca) le truppe italiane della Brigata Acqui si arrendono ai tedeschi dopo una settimana di combattimenti sanguinosi, prive ormai di rifornimenti e di munizionamento. Per rappresaglia e per ordine diretto di Hitler, nonostante la resa, i tedeschi compiono una strage massacrando i soldati italiani disarmati. I pochi superstiti vengono imbarcati su navi che finiscono su campi minati o silurate. È uno dei maggiori crimini di guerra commessi dalla Wehrmacht. La procura di Monaco ha recentemente archiviato il procedimento contro l’unico imputato della strage, l’ex ufficiale Otmar Mulhauser poiché, secondo la sentenza: “I soldati italiani a Cefalonia erano tutti traditori.” Difficile in questo caso distinguere la morte per guerra dall’assassinio
22/09/1943 A Cefalonia le truppe italiane si arrendono
