52-Mazzini carbonaro – La passione patriotica che incominciava a invaderlo, lo spinse presto, su invito di un sui amico, ad entrare nella Carboneria. Sebbene non riuscisse a comprendere i riti e le gerarchie inconcludenti della Carboneria, ne ammirava lo spirito. Ben consapevole che molti carbonari non capissero in fondo il concetto per cui combattevano, ma lo facevano comunque a rischio della morte, per lui bastava affinché continuasse ad esserne parte. Ma fu tradito e venne arrestato insieme a tutti suoi compagni e trasferito al carcere di Savona. Successivamente a Mazzini dovette scegliere tra il confino in un piccolo paese Piemontese o esilio. Scelse l’esilio. Fu esule per tutta la vita. Questa prigionia fu molto importante per Mazzini, perché gli permise di riflettere sulle sette segrete: “La Carboneria era fatta cadavere e invece di spender tempo e fatica a galvanizzarla, era meglio cercar la vita dov’era, e fondare un edifizio nuovo di pianta”, in quanto ci voleva la partecipazione del popolo.