Ricorre il quarantennale della Strage di via Fani, in cui fu rapito l’On. Aldo Moro e fu massacrata la sua scorta.
Ciò che mi spinge a scrivere su questo post, è il disgusto che provo nel vedere l’impunità e l’arroganza degli assassini.
Non voglio nemmeno citare l’organizzazione a cui appartenevano, le loro motivazioni, perché francamente non voglio minimamente che la strage del 17 marzo 1978 serva a dare delle giustificazione a questi assassini.
Perché tali sono: assassini.
In questo doloroso giorno in cui si ricorda l’uccisione della scorta dell’On. Aldo Moro e l’offesa alla dignità dello Stato, essi sono stati nuovamente assassinati e la dignità dell’Italia di nuovo calpestata.
Perché?
Perché nel leggere articoli di giornale, nel guardare documentari e nell’ascoltare commenti noto alcuni fatti che mi indignano.
Innanzitutto tutti sono liberi. Ricordiamo cosa fanno, oggi, gli autori di quella strage e dell’omicidio di Aldo Moro:
- Adriana Faranda è stata condannata all’ergastolo nel 1983 e liberata. Fa la fotografa
- Mario Moretti,: Moretti è l’ideatore della strage e il principale responsabile dell’uccisione di Moro. Arrestato nel 1981, è in semilibertà dal 1997.
- Alessio Casimirri: mai andato in galera. Fugge in Nicaragua. Ha aperto il ristorante Magica Roma. L’Italia ha chiesto invano la sua estradizione
- Alvaro Lojacono: condannato all’ergastolo, prende la cittadinanza svizzera non ha fatto un giorno di carcere. Ne ha fatti 11 in Svizzera per l’omicidio del giudice Girolamo Tartaglione
- Rita Algranati, la moglie di Casimirri, latitante per oltre 25 anni. Arrestata al Cairo nel 2004 e sta scontando il suo ergastolo.
- Germano Maccari: preso nel 1993 ed è morto in carcere nel 2001.
- Bruno Seghetti è stato condannato all’ergastolo nel 1983 e ha ottenuto la semilibertà nel 1995.
- Raffaele Fiore, mai pentito e mai dissociato, condannato all’ergastolo nel 1983 è in semilibertà dal 1997,
- Valerio Morucci, compagno di Adriana Faranda, condannato all’ergastolo nel 1983, si dissocia nel 1985 ed è libero dal 1994.
- Prospero Gallinari è morto nel 2013. Il suo funerale fu un raduno dei componenti della banda.
- Franco Bonisoli, condannato all’ergastolo nel 1983, è libero dal 2001. Fu colui che eseguì i colpi di grazia agli agenti feriti per finirli. Collaborò con la diocesi di Milano
- Infine Barbara Balzerani. Non si è mai pentita né dissociata ed è libera da dodici anni. Molto attiva sui social.
Il secondo aspetto che mi indigna, ancor di più, èi l’arroganza e la sfrontatezza con cui queste delinquenti continuano a fare conferenze, raccontare, proclamare e motivare le loro azioni come se le loro azioni potessero avere una legittimità storica.
Non a caso, nell’elenco, la Balzerani l’ho lasciata per ultima perché, oltre a non pentirsi di ciò che ha fatto, questa assassina insiste nell’offendere la memoria di quella strage. Ultimo post : “Chi mi ospita oltreconfine per i fasti del quarantennale?”. Scrive libri, editori la promuovono, viene invitata a tenere conferenze.
Ma perché tutto questo? Perché continuiamo a tollerare queste continue offese, senza che nessuno reagisca affinché smettano di infangare il nostre paese e i suoi morti?
Già dobbiamo sopportare che questi assassini siano liberi e che qualcuno continui a giustificare le loro azioni con qualche motivazione ideologica, ma dobbiamo essere anche umiliati? No!!
Io non riesco a sopportarlo
Però una speranza me la offerta il Capo della Polizia, il Prefetto Franco Gabrielli, che nel commemorare le vittime della Strage di Via Fani ha detto : In questi giorni in cui si sta rievocando, nel quarantennale, la memoria di quei giorni, di quei momenti, abbiamo subito l’oltraggio di vedere dei “sottopancia” nei quali si riporta “dirigente della colonna romana delle brigate rosse … Io credo che le parole debbano avere un peso e un significato e oggi noi dobbiamo ricordare chi stava da una parte e chi stava dall’altra, chi stava dalla parte giusta e ha perduto la vita nel nome di quegli ideali e di quei valori che questi delinquenti immaginavano di poter e di dover sovvertire … Credo che mai come in queste vicende un linguaggio di verità e di chiarezza debba essere fatto questi signori, queste signore, erano delinquenti due volte perché non solo uccidevano, rapinavano, privavano agli affetti di mogli, di figli, di padri, di madri, ma cercavano, in una logica di morte, di sovvertire le istituzioni democratiche del Paese… Polizia e carabinieri stavano dalla parte giusta, gli altri stavano dalla parte sbagliata e riproporli oggi in asettici studi televisivi è un oltraggio per chi ha dato il sangue e la vita per questo Paese».
Bene. Bravo. Che lo Stato inizi a farsi rispettare …. Dignità Italia!!!