18/07/1925 Viene pubblicato il Mein Kampf (La mia battaglia) di Hitler, in cui descrisse il suo programma politico. Fu scritto quando era in carcere a seguito del suo fallito tentativo di colpo di stato (putsch) del 1923. Nel Mein Kampf egli espone, tra i tanti pensieri, la superiorità della razza ariana, il suo antisemitismo, il suo anticomunismo, la repulsione contro i sistemi democratici e il Lebensraum (spazio vitale). Con quest’ultimo concetto, lui afferma che, per la sua sopravvivenza, il popolo tedesco deve espandersi ad est a danno della Cecoslovacchia, Polonia e Russia (puntualmente attaccate). Spesso mi sorprendo, leggendo i commenti di stupore e di condanna su ciò che ha fatto Hitler, soprattutto dei suoi contemporanei: lui ha fatto esattamente ciò che aveva descritto, in modo chiaro e lucido, nel Mein Kampf. Con angoscia e turbamento, si può, paradossalmente, affermare che è stato l’unico politico a mantener fede al suo programma.